Arezzo

Pieve di S. Maria e Logge del Vasari

Dalla Pieve, attraversando una stradina dal nome particolare, via di Seteria, probabilmente in riferimento alle piccole botteghe di un tempo nelle quale si vendevano preziose sete, giungo in Piazza Grande o, come scopro da un epigrafe, Piazza Vasari, il salotto dell’ arte.
Le logge rinascimentali del Vasari,
le case torri Lappoli  e Cofani, con le loro facciate in pietra e mattoni, l’ abside della Pieve, il barocco Palazzo del Tribunale e i bassorilievi della facciata del Palazzo della Fraternita dei Laici mi lasciano senza fiato, l’ occhio si inebria davanti a così tanta arte, un’ altra testimonianza d’ ingegno e di stili disposti armonicamente come un grande anfiteatro. 

 

Fiera Antiquaria

Un signore mi racconta che questa piazza si anima ogni prima domenica del mese ed il sabato precedente in ogni prima domenica del mese in occasione della Fiera Antiquaria (a questo proposito mi suggerisce di visitare Casa Bruschi, la casa museo del fondatore della Fiera) diventa teatro di un teatro di un torneo medievale la “Giostra del Saracino”. Già penso di ritornare per una di queste occasioni.
Continuo a salire e passando per via dei Pillati ogni angolo testimoniala millenaria storia della città e i suoi colli che, con la luce pomeridiana, risaltano ancora di più in tutte  le sfumature di colore, sembrano quasi  un dipinto impressionista.  Ammiro così dall’ alto la vivacità della città. Continuo la mia passeggiata ed arrivo nella piazza che accoglie sulla sinistra il Palazzo Comunale e sulla destra la Cattedrale.  

 

La penombra della chiesa gotica contrasta con la luce e i colori delle vetrate del Marcillat, le figure dipinte sui vetri sembrano staccarsi dal fondo e venire incontro per guidarmi, il candore del marmo bianco dell’ altare maggiore,
lo sguardo pacato e composto del volto della
Maddalena di Piero della Francesca, la finezza dei bianchi e dei blu delle terrecotte robbiane, ogni secolo ha lasciato la sua impronta e ogni opera, seppur diversa nello stile e nel tempo, si è conquistata un proprio spazio in armonia con tutto il resto. 
Penso che dopo tutto ciò che ho visitato , di aver scoperto una
città affascinante…
ho visto tanto in così poco spazio, tra queste stradine che scendono e poi risalgono e scendono ancora.
Mi chiedo allora se
Arezzo mi regalerà ancora qualche altra emozione.   

 

Chiesa di S. Domenico e Anfiteatro romano

La mattina seguente riprendo la visita della chiesa di S. Domenico nella, sin dalla fine del 1200, i frati domenicani custodiscono gelosamente la splendida Croce dipinta da Cimabue, la sua prima grande opera, espressione d’arte e di fede. Uscendo dalla chiesa le indicazioni mi portano verso la casa di Giorgo Vasari, artista eclettico e scrittore nato ad Arezzo nel 1511, il Museo d’ Arte Medievale e Moderna che raccoglie un’ antologia di pittori dal XIII al XIX secolo oltre ad una ricca collezione di maioliche, la manieristica chiesa di S. Maria in Gradi, la chiesa della S. Annunziata, rinascimentale e la badia Ss. Flora e Lucilla con all’interno la finta cupola dipinta nel ‘700 da Padre Andrea Pozzo. E’ quasi sera, la stanchezza comincia a prendere il sopravvento ma non posso considerare completa la mia visita alla città senza aver visto gli altri luoghi che testimoniano la millenaria storia di Arezzo: Museo Anfiteatro romano.
Decido di restare ancora un giorno. La mattina seguente mi reco al Museo Archeologico, dedicato ad un grande personaggio etrusco Gaio Cilnio Mecenate, famoso per la ricca collezione di reperti etruschi

 

Pieve di S. Paolo a San Polo, Pieve di S. Eugenia a Bagnoro

Oreficerie, ceramiche come il cratere Euphronios del VI secolo a.C. e la “terra sigillata”, produzione locale di ceramica del colore rosso corallo, sono alcune testimonianze che hanno reso celebre Arezzo nell’ antichità. Uscendo proseguo la mia passeggiata nella storia all’ interno dell’ Anfiteatro romano e mi chiedo se anche i piccoli borghi che contornano la città conservino ancora così tante testimonianze che hanno reso celebre Arezzo nell’ antichità.

La mia sete di curiosità viene appagata quando inizio il mio cammino verso la campagna e dovunque si percepisce l’ arte, dalla chiesa di S. Maria delle Grazie, capolavoro  del rinascimento con lo splendido portico di Benedetto da Maiano alle pievi romaniche di S. Eugenia a Bagnoro, di San Paolo a San Polo, di S. Maria alla Chiassa o la pieve di S. Maria Maddalena a Sietina. E’ proprio da qui che ha inizio la mia tappa di viaggio verso nord in Casentino.

 
 
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